Intervista all’autrice Nanda Tomasi che ha pubblicato per Kubera Edizioni il romanzo “Io no, sono nata imperfetta”. Intenso ritratto di una storia d’amore che percorre un arco temporale di quaranta anni costellato di incomprensioni, bugie, sotterfugi tipicamente maschili. Ma anche il ritratto di una donna di una forza smisurata capace di vincere tutte le battaglie, anche le più apparentemente insostenibili.
1 – Il titolo della tua opera “Io no, sono imperfetta” è particolare, ce ne vuoi parlare? Ovviamente senza svelare troppo dell’opera.
Rappresenta semplicemente quella che sono: “imperfetta” e anche la vita che ho vissuto, poi con l’età ho compreso che lo siamo un po’ tutti imperfetti.
2 – Nel tuo libro c’è uno spaccato sia politico che sociale della nostra storia recente. C’è stata qualche rivisitazione oppure è tutto perfettamente aderente alla realtà di quegli anni?
No, nessuna rivisitazione, rappresenta esattamente la realtà di quegli anni, anzi devo dire che ho tralasciato tanti aspetti, avvenimenti. Avrei potuto scrivere molto di più e più dettagliatamente, ma non voleva essere o diventare un libro di storia.
3 – Qual è il tuo rapporto con i libri digitali?
Onestamente non ho alcun rapporto con i libri digitali, amo la carta e il suo profumo.
4 – Cosa ti ha avvicinata alla scrittura?
Da sempre ho invidiato chi possedeva la capacità di trasmettere emozioni, sogni e fantasie attraverso la scrittura. Spesso da ragazzina mi vedevo grande scrittrice di successo… sogni ovviamente.
5 – Nell’arco della giornata qual è il momento che dedichi alla scrittura?
Sempre la mattina presto. Non dormo molto, mi sveglio verso le 5 e a volte mi metto subito a scrivere, a volte faccio prima il caffè, ma subito dopo sono sul testo. Cerco di non farlo mai di sera perché le parole, i ricordi poi non mi farebbero dormire.
6 – Hai una importante padronanza delle scrittura che svelerebbe una passione per la lettura. Ci sono degli autori a te cari o dei generi che ami leggere?
Amo leggere e se riesco un po’ di tutto. Dai romanzi di spessore, alle biografie dei grandi della storia, ai polizieschi fino ad arrivare ai Classici. Il mio primo amore, dopo aver letto “Cent’anni di solitudine”, fu Marquez e in seguito la letteratura latino americana, ho amato tantissimo la scrittura di Doris Lessing, ma anche del nostro grandissimo Camilleri. Un’altra icona per me è Alda Merini e le sue poesie. Da ragazza ebbi anche occasione di conoscerla in quanto partecipò a una riunione dell’U.D.I., ma io allora così giovane non sapevo chi fosse e cosa rappresentasse. In questo momento ho ripreso in mano “I miserabili” di V. Hugo.
7 – C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della tua opera?
Qualcuno e qualcosa. Uno è l’incontro dopo 38 anni con l’uomo che ha segnato una svolta nella mia vita. A lui ho detto per la prima volta un “qualcosa” che tenevo chiusa dentro me e che non avevo raccontato mai. È stato come quando si stappa una bottiglia di spumante… è scaturita la necessità di parlarne, scriverne. Sono ancora qui a chiedermi se sto facendo la cosa giusta.
8 – Cosa si prova a vedere il proprio lavoro diventare un libro.
Emozione pura. Quando mi sono vista nella Pagina Autore è stato un colpo al cuore, come succede in adolescenza alla prima “cotta”.
9 – Chi è stata la prima persona che ha letto il tuo libro e nel caso quali sono state le reazioni?
È stato il titolare di una piccola Casa Editrice che mi disse che lo aveva fatto leggere ai suoi collaboratori che gli avevano riferito di essere rimasti entusiasti. Fu prima del Natale scorso. Questo signore mi disse quindi che se lo sarebbe portato a casa per leggerlo durante le feste, così gli avrebbe tenuto compagnia… mi disse proprio queste parole. Poi però mi fece una proposta di contratto per la pubblicazione che non ritenni soddisfacente e che non firmai.
10 – Hai in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, di cosa si tratta?
Ho in mente sì qualcosa, tratto sempre da avvenimenti e storie di persone che ho incontrato nel corso della mia vita. Ma ora no, non riesco, sono troppo in ansia ed emozionata per questa mia “prima volta”.