Intervista a Luca Mancini scrittore e autore del romanzo “I binari nel bosco” edito da Kubera Edizioni e uscito a novembre 2017.
1 – Come nasce l’idea di quest’opera?
Tempo fa ho ritrovato dei negativi di foto molto vecchie di mia nonna, erano scene di vita quotidiana, ma cariche di fascino e glamour. Mi riproposi di raccontare quei momenti quelle atmosfere, quei sorrisi. Narrando le storie di Angel che non è altro che il nome di mio nonno abbreviato: Angiolo Mancini nato nel 1887
2 – Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in quest’opera?
L’amore, in tutte le sue sfaccettature. La fiducia, e le speranze che affidiamo a questo sentimento; al fatto che a volte investiamo energie per raggiungere uno scopo, accorgendoci che una volta raggiunto, non è come ce lo aspettassimo, o che per paura di essere rifiutati preferiamo rimanere in disparte e guardare.
3 – C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della tua opera?
La mia famiglia per tutto ciò che mi ha donato anche di generazione in generazione.
4 – Cosa si prova a vedere il proprio lavoro diventare un libro.
È bello sapere che il tuo mondo interiore, le tue idee possano essere condivise, esternate. È come aprirsi e farsi leggere dentro nel più intimo … I miei racconti vivono una realtà privata e in un certo senso autobiografica, non potrei scrivere in un altro modo, e non potrei scrivere senza trovare un appiglio nella realtà.
5 – Parlaci di uno dei tuoi personaggi che ami particolarmente e perché.
Angel, perché in lui vedo tante scelte e tanti pensieri che avrei voluto intraprendere anch’io, allo stesso momento è me, mio padre e mio nonno, quest’ultimo non l’ho mai conosciuto ma la cui eco nei racconti di mio padre e di mia nonna mi ha stimolato tanto nell’immaginare i dettagli e le situazioni vissute da Angel nel libro.
6 – Cosa l’ha avvicinata alla scrittura?
Inizialmente ho cominciato scrivendo per il teatro e ho pubblicato una piccola raccolta, poi mi sono appassionato e ho voluto continuare. Mi piace parlare di amore, del punto di vista gay, ma descriverlo e farlo apprezzare, far capire che non è solo istinto, ma ragione, sentimento…
Inizio sempre stilando un piccolo canovaccio,anche se questa volta avevo tanto da dire e volevo raccontarlo descrivendo luoghi della mia infanzia, del mio presente. Spesso i luoghi che racconto sono posti conosciuti realmente, e questo riesce a dare ai miei racconti un proprio senso di realtà e veriticità.
Quando scrivo e descrivo mi sento felice, sento fluire le parole, le descrizioni e i luoghi passano dal cervello alla mano, dalla penna alla carta. Lo schema iniziale e le parti salienti le scrivo sempre a mano, il grosso invece lo scrivo al pc.
7 – Quali sono le sue fonti di ispirazione?
La vita vera. Come un attore mi avvalgo della mia memoria sensoriale e della mia memoria emozionale per ricreare e far volare la fantasia. A volte mi fermo, chiudo gli occhi e rivivo quei profumi, quelle emozioni, e descriverle cercando le parole giuste è bellissimo e liberatorio. Non saprei scrivere senza avere un appiglio di realtà e pragmatismo. Prima di iniziare a scrivere le parti salienti mi documento sempre tanto. Normalmente leggo i classici, Dostoevskij, Chechov, Tolstoj… anche se leggere Ibsen mi ispira e mi rilassa sempre.
8 – Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
La sera quando vado a dormire mi piace avere tra le mani un bel libro da leggere, a lavoro nei tempi liberi invece un ebook può essere molto più pratico. Anche se sfogliare le pagine di un libro è sempre bello.
9 – Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Io gestisco un negozio, e quindi a volte ho dei momenti morti, quindi spesso scrivo a negozio. Ma a volte nei momenti di ispirazione, nei quali riesco a sciogliere una situazione ingarbugliata, e quindi trovare il modo per descriverla, mi butto e scrivo, spesso anche durante il break del pranzo.
10 – Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, di cosa si tratta?
Sì, sto buttando giù una serie di appunti e annotazioni riguardo una storia che possa meglio spiegare l’animo di Angel. La storia è spostata, come tempo, anteriormente a “I binari nel bosco”, e sto anche ultimando altri racconti per il teatro.
Un pensiero su “Intervista a Luca Mancini”
Una bellissima lettura. .. coinvolgente. .. fluttuante tra realtà e fantasia … che desta immensa curiosità e attesa del futuro dell’ opera !!!! Complimenti