Intervista a Fernando Fuschetti autore del romanzo storico “I sopravvissuti della battaglia di Teutoburgo” edito da Kubera Edizioni e uscito a febbraio 2018.
1 – Il titolo della tua opera è piuttosto articolato “La battaglia di Teutoburgo”, ce ne vuoi parlare?
La copertina e il titolo di un libro sono a mio parere, il biglietto da visita di un’opera letteraria. Più rappresentative sono le immagini e le parole usate per presentarlo, più il potenziale lettore è attirato. Nel mio caso avevo scelto nella prima bozza il titolo “I sopravvissuti della battaglia di Teutoburgo”. Mi sono reso conto che il lettore, con un tale titolo, poteva pensare ad un racconto della ingloriosa sconfitta dell’esercito romano a Teutoburgo, per cui percepiva che era un classico racconto storico.
Ecco allora la necessità di presentare l’opera con un titolo piuttosto articolato per meglio evidenziare il protagonista e la sua storia personale incentrata sul percorso che affronterà alla ricerca della sua pace interiore.
2 – Nella scrittura di quest’opera ha inciso più la realtà oppure il tuo immaginario?
Immaginario e realtà sono ben fuse nel racconto. Il personaggio e le sue avventure sono frutto dell’immaginario, ma avvengono in un contesto storico reale, con la presenza di numerosi soggetti reali, con cui il personaggio si interfaccia.
3 – Come nasce l’idea di quest’opera?
Dovessi dire che ho studiato e preparato la scrittura di questo racconto, direi una bugia.
Avevo infatti da poco terminato di scrivere un romanzo autobiografico che avevo intitolato “la porta del tempo”, che non ho ancora voluto pubblicare, che mi nacque la voglia di continuare a scrivere.
Non ricordo, però, come sia venuto a conoscenza della disfatta di Teutoburgo subita dall’esercito romano, formato da tre legioni, ad opera di Arminio, re dei cheruschi. Mi aveva colpito, nel leggere il resoconto storico, il fatto che nessuno dei circa venticinquemila soldati si fosse salvato dall’eccidio.
Nacque così in me il desiderio di scrivere una storia in cui un gruppetto di soldati, capitanati dal tribuno che diventerà il personaggio principale del racconto, si salvano.
Partito così ho scritto senza più fermarmi quasi come se avessi qualcuno dentro di me che mi dettasse le parole da scrivere!
4 – Quali sono gli argomenti per te fondamentali che ha voluto trattare in quest’opera?
La ricerca dei valori fondamentali della vita a cui nessuno dovrebbe mai rinunciare anche cercando, come riesce ad Appio, di superare le avversità pur di giungere alla meta.
5 – Puoi riassumere in poche parole cosa ha significato per te scrivere quest’opera? Cosa ti ha lasciato?
Prima di ogni altra considerazione, ho soddisfatto una mia segreta aspirazione.
Nel corso della mia vita professionale mi è sempre piaciuto scrivere. Purtroppo però ho scritto di argomenti a prevalente contenuto tecnico-scientifico che, pur essendo gratificanti, nulla lasciavano alla immaginazione.
Molto diversa è invece la sensazione che si prova quando leggi un tuo scritto frutto solo di fantasia. Ti lascia un grande senso di appagamento e soddisfazione, in una parola: felicità.
6 – Chi è stata la prima persona che ha letto il tuo libro e nel caso quali sono state le reazioni?
La prima bozza l’ha letta mia moglie che in verità non è stata entusiasta, non perché non le fosse piaciuto il contenuto della storia, ma perché l’ha ritenuta lontana dal gusto dei lettori d’oggi.
7 – Cosa ti ha avvicinato alla scrittura?
Sono un lettore accanito di romanzi di vario genere, questo ha contribuito a stimolarmi ancora di più ad affrontare la scrittura di un’opera mia.
8 – Preferisci il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Sicuramente il libro tradizionale perché come lettore sento la necessità di toccare il libro che leggo quasi a stabilire, attraverso il contatto, un più intimo coinvolgimento con la storia che leggo.
9 – Nell’arco della giornata qual è il momento che dedichi alla scrittura?
Generalmente preferisco scrivere di pomeriggio, ma se ho necessità di completare qualcosa rimasta in sospeso, scrivo anche di mattina.
10 – C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della tua opera?
Nessuno. Come ho già detto è nato in me il desiderio e la volontà di mettere nero su bianco.
11 – Hai in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, di cosa si tratta?
Ho già completato una prima bozza di un nuovo lavoro. Sono impegnato nella correzione. Il racconto è la storia di un giovane avvocato napoletano degli anni ’30 che dedicherà la sua gioventù, e non solo, alla lotta alla discriminazione razziale e all’antisemitismo nazi-fascista.