Intervista a Francesco Fiorente , autore del romanzo di formazione Fenomenologia di un poeta minore.
Intervista a Francesco Fiorente – Il romanzo, caratterizzato da uno stile colto, ricco di citazioni letterarie e cinematografiche ad erudite giocosità, narra del passaggio dall’adolescenza all’età adulta del giovane protagonista. Ogni pagina è permeata non solo da una prosa capace, con la sua immediatezza, di catturare l’attenzione del lettore, ma anche da un piglio letterario che raramente si trova nei romanzi contemporanei. L’opera inoltre contiene una raccolta poetica importante ed eterogenea, frutto dell’intenso lavoro dell’autore negli anni che precedono la stesura del romanzo.
1 – Il titolo della tua opera “Fenomenologia di un poeta minore” è particolare, ce ne vuoi parlare?
Il titolo deriva da Hegel ed ha un’accezione ironica… il filosofo tedesco spiegava l’apparizione dello Spirito, io nel mio piccolo metto in luce il modo in cui sono nate le poesie presenti nel libro.
2 – Nella scrittura della tua opera ha inciso più la realtà oppure il tuo immaginario?
La realtà è stata la fonte principale di ispirazione. In un certo senso la letteratura a me serve per dare un senso più compiuto a quel che ho vissuto. È una giustificazione retrospettiva della vita.
3 – Come nasce l’idea di quest’opera?
Avevo scritto già le poesie e ho pensato che sarebbe stato interessante costruirci intorno un breve romanzo di formazione che spiegasse in che modo erano nate.
4 – Quali sono gli argomenti o i temi ricorrenti, per te fondamentali, che tratti nel tuo libro?
I temi principali del libro sono le difficoltà dell’adolescenza e il modo in cui il protagonista le affronta e le supera. Ciò che volevo mettere in luce era come l’impegno nell’arte e nella conoscenza fosse un antidoto efficace alle problematiche esistenziali.
5 – C’è qualcuno che ha letto la tua opera prima dell’invio per la pubblicazione, e nel caso quali sono state le reazioni?
Ho fatto leggere parti del libro a pochissime persone e devo dire che sono stato incoraggiato ad andare avanti nel lavoro.
6 – C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della tua opera?
Per certi versi la persona fondamentale è stata mio padre, morto da alcuni anni. Volevo scrivere un libro che mi rendesse degno ai suoi occhi.
7 – Nell’arco della giornata qual è il momento che dedichi alla scrittura?
In genere scrivo nel tardo pomeriggio, anche perché di mattina lavoro a scuola.
8 – Nel romanzo sono citati molti autori di rilevanza internazionale, sono questi le tue fonti di ispirazione?
Le mie fonti di ispirazione sono molteplici. Quando ho iniziato a scrivere il libro ho pensato che il suo effetto sui lettori dovesse essere paragonabile a quello che provo quando vedo i film di Tarantino. Non credo di esserci riuscito, ma la buona intenzione c’era… per quanto concerne la letteratura i miei riferimenti sono quelli presenti nel testo, il mio amore per Murakami è palese ma, in verità, il mio libro non ha nulla del realismo magico che caratterizza molta della sua produzione.
9 – Qual è il tuo rapporto con il libro elettronico ebook.
Mi capita raramente di leggere ebook, sono legato al formato tradizionale.
10 – Stai seguendo qualche progetto per il futuro?
Sto cercando un soggetto convincente per un nuovo romanzo, ma l’emergenza sanitaria di questo periodo non mi consente di dedicarmi come vorrei alla letteratura. Mi vengono in mente i versi di Quasimodo “e come potevamo noi cantare con il piede straniero sopra il cuore”.
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Francesco Fiorente è nato in Puglia nel mese di marzo. Vive da alcuni anni in Sicilia. Insegnante liceale di Storia e Filosofia, ama leggere, i puzzle, il calcio e il nuoto.