Michele Arciprete
Michele Arciprete nasce nell’agosto del 1965 a Santa Maria Capua Vetere (CE), dove trascorre la sua infanzia e l’adolescenza. Appena maggiorenne e dopo aver conseguito il diploma si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Napoli.
Conseguita la laurea in Giurisprudenza inizia la sua carriera professionale nel settore giudiziario che lo vede impegnato in Tribunali di varie città italiane ed anche presso gli uffici centrali di Roma del Ministero della Giustizia. Pur lavorando in varie città molto lontane dalla sua terra di origine rimane sempre molto legato alla sua città natale.
Il suo carattere calmo e riflessivo ma nello stesso tempo forte e deciso gli consente di conciliare studio e lavoro con tutte le sue passioni, da quella dello sport, infatti sin da bambino e poi da ragazzo pratica, il basket, la ginnastica, le arti marziali, il tennis e il ciclismo, a quella per la cultura a 360 gradi, interessandosi a varie materie che spaziano dalla storia alla fisica e biologia.
La scrittura è forse l’ultima sua passione nata quasi per caso subito dopo essere diventato papà per la seconda volta. Dopo la nascita dei figli infatti inizia ad ideare e realizzare giochi da tavolo educativi per bambini e ragazzi e da qui inizia la passione per la scrittura di brevi racconti per bambini, racconti nati per caso proprio durante le serate passate a casa in compagnia della moglie e dei figli.
Anche il fatto di vivere con la propria famiglia in Trentino, una terra ricca di boschi e stupendi paesaggi alpini spesso innevati, una terra ricca di antiche tradizioni montanare e molte usanze strettamente legate al periodo natalizio, è stato determinante per la scrittura delle favole raccolte in questo libro nelle quali ha cercato in qualche modo di trasmettere quelle sensazioni che solo certi luoghi sanno dare.
Anche le sue esperienze umane e professionali acquisite durante gli anni di lavoro in varie città italiane unite a quei valori di vita acquisiti da ragazzo nella sua terra di origine hanno contribuito sicuramente alla sua formazione letteraria ma soprattutto hanno spinto l’autore a voler trasmettere per quanto possibile quelle emozioni che lui per primo ha provato e che hanno rappresentato un punto di svolta nella sua visione della vita.
